Non c’è niente di più vitale, niente di così intimo, e di così impregnato di antiche e remote emozioni come il mangiare. L’atto del mangiare, dunque, contiene in sé un significato fatto di simboli emotivi molto più forte che del significato stesso di saziare la propria fame.
DESCRIVERO’ ORA VELOCEMENTE L’ ANORESSIA, LA BULIMIA E L'OBESITA'.
L’anoressia insieme alla bulimia è uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare. Ciò che caratterizza (AN) l’anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare.
Tipicamente l’anoressia si sviluppa in età adolescenziale, l’innesco dell’anoressia in genere si verifica con l’inizio di una dieta, che poi invece prosegue in modo sempre più ferreo. In altri casi l’esordio può avvenire in coincidenza di un trauma, in particolare di fronte a eventi che assumono un significato di distacco: allontanamento di una persona cara, lutto, rottura di una relazione, ecc. Uno degli obbiettivi più importanti dell‘anoressico è quello di controllare la propria immagine, controllare tutto. In realtà l‘immagine riflessa: la persona anoressica non si vede mai abbastanza magra anche se sfiora la morte.
Dalla mia esperienza clinica emerge che in genere il paziente presenta spesso una storia d vita fatta da eventi dolorosi e difficili da gestire e controllare. Uno dei pilastri base su cui poggia la personalità anoressica è proprio il tentativo disperato di controllare razionalmente gli eventi della sua vita. Sembra essere chiaro il fatto che il paziente non riesca ad esercitare alcun tipo di controllo su alcuni eventi dolorosi, ed è come se si venisse a creare una sorta di sottile e tacita compensazione, ciò è un totale controllo sul cibo. Altre caratteristiche della personalità anoressica sono: IL perfezionismo che si esplica nella cura minuziosa dei dettagli con un forte orientamento ai risultati, in particolare quelli scolastici, e una sorta di distacco emotivo. Queste caratteristiche sono gli elementi della sua struttura esteriore, in contrapposizione alla sua struttura interiore fatta di fragilità e bassa autostima.
Anoressia
Il trattamento dell’anoressia, data la sua complessità è molteplice: psicologico, nutrizionale, e farmacologico.
Negli ultimi anni, grande importanza è stata data all’intervento psicologico. Il rifiuto del cibo, nel percorso psicoterapeutico deve essere utilizzato come strumento per indagare e rielaborare le conflittualità emotive e relazionali. La famiglia investe un ruolo importante nell’evoluzione e mantenimento del disturbo. Un intervento che tenga in grande considerazione le dinamiche familiari, in genere porta buoni risultati, anche se il percorso non è per niente lineare.
Bulimia
Ciò che contraddistingue la bulimia è un problema dell’alimentazione per cui una persona affetta ingurgita una quantità di cibo eccessiva. Il bulimico subito si vuole liberare del cibo mangiato per non ingrassare. Di solito il bulimico ricorre al vomito autoindotto, oppure fa uso ma più spesso abuso di lassativi o ancora, si sottopone a digiuni prolungati. e intenso esercizio fisico.
Nella bulimia si instaura una dipendenza dal cibo come quella della droga e dell’alcool. La vita si svolge mangiando, in una sensazione di totale perdita di controllo, e vomitando incessantemente. Il senso di colpa e devastante e lascia la persona in un circolo vizioso.
Spesso anoressia e bulimia si alternano ciclicamente, la persona anoressica che non riesce più a controllare la fame cede all’ istinto e si punisce con il vomito autoindotto.
Obesità
Se si esclude l‘obesità’ dovuta a disfunzioni metaboliche, la si può associare a fattori psicologici, viene infatti definita psicogena.
Come nella bulimia, anche nell’obesità psicogena si è difronte ad una dipendenza, ma con delle modalità diverse. Nell’obesità il cibo è scelto con cura ed è assunto fino ad aumentare di peso in modo spropositato. Viene inconsciamente considerato una soluzione magica alle difficoltà del vivere, un anestetico rispetto al dolore che si ha dentro. Il grasso rappresenta una barriera difensiva per proteggersi dalla propria depressione, e dall’attaccamento verso gli altri. In altre parole il grasso come un modo per mantenere le distanze dagli altri.
COME CURARE I DISTURBI ALIMENTARI
I disturbi alimentari sono una manifestazione patologica per comunicare sofferenze come lutti, abbandoni, abusi e maltrattamenti spesso avvenuti in età precoce
Questi disturbi non devono essere scambiati per malattie dell’appetito. L’intervento psicoterapeutico deve essere mirato ed efficace. Esso deve permettere di elaborare le cause autentiche e i conflitti da lungo tempo sommersi, e coperti da una disperata fame d‘amore.