Il disturbo depressivo descritto sin dai tempi antichi come “melanconia”, fu nel 1980 classificato come uno dei disturbi dell’umore. Si tratta, di una malattia invadente caratterizzata da un abbassamento dell’autostima e una perdita di interesse e di piacere per tutto ciò che invece prima normalmente era considerato piacevole.
Il disturbo depressivo pervade tutte le dimensioni della persona quello sociale, familiare affettivo lavorativo e naturalmente sessuale. La depressione coinvolge e influenza negativamente anche la sfera del sonno, le abitudini alimentari con un forte impatto sullo stile di vita e la qualità stessa della vita in generale.
La depressione è un fenomeno complesso che investe tutto l’uomo. Talvolta la depressione può trovare le sue origini in una grave offesa all‘autostima subita nell’età infantile che è andata a minare la fiducia del soggetto. Altre volte invece la depressione può essere semplicemente reattiva a una grande perdita o ad un lutto sia reale che amoroso.
Un intervento dunque sinergico sia farmacologico che psicoterapeutico o a volte anche solo un intervento psicoterapeutico può essere di grande aiuto È importante che l’intervento sia il più efficace possibile e magari anche tempestivo.
Ciò che invece dovrebbe essere evitato è l’atteggiamento di voler guarire subito con l’assunzione di qualche medicina. È importante, dunque, non ricercare delle risposte miracolistiche, magiche racchiuse all’interno di una medicina. In conclusione una patologia così complessa dove tutto il se della persona soffre sia a livello somatico che psicologico, non può essere curata solo farmacologicamente.
Non si può curare l’anima con una pillola!